DWS Printing sceglie il sistema di stampa ibrida MPS EF SYMJET alimentata da DOMINO

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DWS Printing spiega il viaggio verso il digitale e perché hanno selezionato il sistema di stampa ibrida “MPS EF SYMJET alimentata da DOMINO”

 

Gurnee, IL – L’azienda DWS Printing è stata fondata nel 1865. Abraham Lincoln era in carica, la guerra civile si stava concludendo e David Weil stava fondando una compagnia litografica a New York City. Poco dopo, Charles Staib divenne General Manager. Oggi, il pronipote di Charles, Tom Staib, alla quarta generazione è il  proprietario e presidente della società DWS Printing.

Tom è entrato a far parte dell’azienda di famiglia nel 1987, una lunga carriera di 32 anni con DWS Printing, si è concentrato su iniziative di miglioramento continuo per ridurre al minimo gli sprechi, migliorando qualità e massimizzazione dell’efficienza attraverso pratiche di produzione snelle. Egli ha sotto controllo su tutti gli investimenti tecnologici e attrezzature per rimanere un leader del settore in tutti gli aspetti della prestampa, della stampa e della finitura post-stampa.

Di recente, a TLMI print THINK 2019, Tom ha partecipato ad una serie di domande e risposte su: “Scelte operative, sfide e vantaggi delle tecnologie digitali”, in cui ha discusso del viaggio verso il digitale di DWS Printing. L’intervista è stata condotta da Cory Francer, editore di Packaging Impressions.

Ci sono molte tecnologie di stampa tra cui scegliere. Che cosa hai valutato durante il tuo viaggio digitale e perché hai fatto questa scelta tecnologica?

“La mia prima introduzione alle varie tecnologie disponibili è stata al “Digital Packaging Summit” di circa tre anni fa. C’erano presentazioni con diverse tipologie di macchine da stampa, c’erano sessioni relative alla produttività dove era possibile incontrare i rappresentanti di diverse aziende produttrici di macchine da stampa digitali e discutere dei pro e contro delle diverse tecnologie. Quella fu l’occasione per iniziare il mio viaggio. Ci vollero circa un anno e mezzo da allora, con un significativo approfondimento nei dettagli per valutare le diverse opzioni disponibili.

Io e il mio direttore tecnico abbiamo viaggiato molto visitando i produttori per seguire una dozzina di demo diverse, abbiamo sottoposto una dozzina di file su diversi tipi di supporti a ciascuno dei diversi produttori di stampanti digitali in modo da poter confrontare, controllare la qualità e valutare i risultati di stampa oltre che a valutare alcuni altri fattori che stavano entrando nel nostro processo decisionale… come la velocità di  stampa, i tempi di attività produttiva rispetto ai tempi di inattività, i costi di manutenzione, la possibilità di stampare su vari supporti.

Il nostro focus era su applicazioni di “food & beverage”, oltre ad avere una forte presenza nel mercato della birra artigianale. Il mercato della birra artigianale è prevalentemente di etichette termoretraibili su lattine, quindi anche molti dei nostri interessi commerciali andavano in questa direzione. Volevamo avere la possibilità di stampare le sleeve termoretraibili in digitale.

All’epoca c’era davvero una sola opzione a disposizione. Quando ci siamo incontrati con i vari fornitori di stampanti a getto d’inchiostro UV, ho chiesto a ciascuno di loro “è possibile stampare su termoretraibili” e la risposta è stata no.

E a quel tempo, era vero. Abbiamo effettuato alcuni test con getto d’inchiostro UV su film termoretraibile ma purtroppo l’inchiostro non era termoretraibile.

Così tornammo a produrre sulle nostre macchine flexo, ma non ci siamo arresi. Abbiamo provato e riprovato con molti test. Eravamo molto incuriositi dal getto d’inchiostro UV, non che l’elettrofotografia non fosse una buona opzione per noi, ma la qualità della tecnologia inkjet UV stava migliorando sempre di più. Ne siamo rimasti colpiti, ci sono piaciute oltre alle velocità, anche altri aspetti che ci avrebbero permesso di entrare in altri mercati. Quindi, verso la fine della nostra indagine, abbiamo avuto notizia che DOMINO aveva riformulato il proprio set di inchiostri basati sugli UV90. I risultati sono stati eccellenti ma avremmo dovuto fare un secondo passaggio sulle nostre macchine da stampa flexo e questo a noi non andava bene. Ed è qui che è entrato in scena il concetto di un sistema di stampa ibrido. Se potessimo stampare in digitale, mettere in linea il bianco UV flexo e ottenere alta qualità e velocità con tutti i vantaggi del digitale in un unico passaggio, sarebbe stata una soluzione molto interessante per noi.

A questo punto dovevamo scegliere un produttore di macchine da stampa flexo. Domino collabora con diversi produttori di stampanti flexo. Abbiamo optato per MPS, un valido partner che dispone di attrezzature altamente automatizzate. E questo in breve, è il viaggio che ci ha condotto alla scelta di un sistema ibrido DOMINO/MPS. ”

Quali sono le competenze chiave che cerchi in un operatore di stampa digitale?

“Siamo stati fortunati. Avevamo un giovane di vent’anni che gestiva il nostro ribobinatore a taglio, e lui gestiva anche la graffatrice per maniche termoretraibili. Le nuove generazioni hanno dimestichezza con il mondo digitale, quindi l’abbiamo coinvolto. Allo stesso tempo, avevamo un esperto addetto alla stampa flexo con oltre 25 anni di esperienza e li abbiamo formato entrambi. Andarono in Domino per il training, poi venne MPS e li addestrò sul posto durante l’installazione. Quindi, abbiamo due diversi tipi di operatori. Una è la generazione più giovane nel digitale e quella più anziana nella flexo e formano una grande squadra. Tuttavia, entrambi sono in grado di gestire tutta la linea. Non è una macchina per due operatori, uno è sufficiente. Oggi sono entrambi esperti in digitale e flexo. ”

Come si determinano quali lavori verranno eseguiti in flexo e quali in digitale?

“Quello ovvio è la dimensione della tiratura. Minore è la quantità, più è appropriata per il digitale. Prendiamo in considerazione anche l’etichetta stessa e la grafica. Ci sono alcuni elementi grafici che si prestano meglio alla stampa digitale anziché alla stampa flessografica, proprio per la natura stessa della grafica. Ad esempio, forse alcune gradazioni di colore omogenee potrebbero essere più efficaci nel digitale rispetto alla flexo. Altre etichette che hanno necessità di un’elevata opacità del bianco. Il bianco a getto d’inchiostro Domino UV è un bellissimo bianco, è molto opaco e coprente. Quindi, se stiamo stampando etichette su una pellicola trasparente o su un substrato metallico, allora richiede un bianco opaco. Anche se la tiratura fosse più lunga, sarebbe più adatta per il digitale. Il fatto che abbiamo una macchina da stampa ibrida, ha anche i suoi vantaggi perché possiamo avere tirature più lunghe, ed è più conveniente. Se necessario, possiamo aggiungere altri colori aggiungendo unità flexo alla linea. Infine, se l’etichetta deve essere prodotta in diverse versioni, dati variabili o versioni variabili, questo è qualcosa che non può essere fatto con la flexo, quindi dovrebbe essere fatto su una macchina da stampa digitale indipendentemente dal volume. ”

Quale tecnologia di finitura hai implementato per il tuo sistema di stampa digitale?

“Una volta che abbiamo deciso per una macchina da stampa ibrida, non c’era davvero bisogno di un sistema di finitura offline, poiché il nostro sistema di stampa è configurato in linea. Abbiamo una unità “cold foil”  su una delle stazioni flexo e una barra di rotazione, quindi possiamo invertire il nastro per film termoretraibile per ulteriori processi di verniciatura ed il taglio in linea.

Quali sono stati i fattori chiave che hanno portato alla tua decisione di investire in una macchina da stampa ibrida?

“Questa è stata la nostra prima avventura nel digitale e abbiamo avuto davvero molti compiti da svolgere  per scoprire quali fossero le differenze con la stampa flexo, quali erano i benefici e quali tecnologie erano disponibili. A quel tempo, sembrava che HP fosse l’unica opzione, perché volevamo produrre le sleeve in digitale. Ma Domino è arrivata con il loro nuovo set di inchiostri UV90 e ci siamo riusciti. Siamo stati in grado di ottenere maggiore velocità oltre ad una qualità molto buona. La combinazione della linea flexo MPS con il digitale Domino sembrava davvero essere l’opzione migliore per noi. Abbiamo fatto molti test su tutti materiali che ci servivano, dal semilucido bianco al BOPP bianco al BOPP metallizzato per la pellicola trasparente. Abbiamo fornito campioni di stampa alla nostra rete di vendita e abbiamo lasciato che ci dicessero cosa ne pensavano. Non abbiamo detto loro su quale tipologia di stampanti fossero state prodotti i campioni. Volevamo avere la loro opinione su ciò che pensavano e se fossero graditi ai loro clienti. Alla fine, abbiamo avuto un voto e il voto è stato unanime. La scelta è caduta su DOMINO. E sono contento, perché quella era la direzione in cui volevo andare, ma era anche la tessa direzione del nostro Direttore tecnico. Non solo avevamo velocità più elevate, ma la qualità era eccellente. Ora possiamo fare termoretraibili con tecnologia a getto d’inchiostro UV. Nessun altro lo stava facendo. Ci piace essere all’avanguardia della tecnologia, ma attenzione, non farlo può essere un grave errore. So che abbiamo preso la decisione giusta. La stampa per noi è un elemento di differenziazione. Per quanto ne so, la nostra macchina da stampa ibrida flexo a getto d’inchiostro UV è l’unica nel paese che sta producendo sleeves.  MPS e Domino hanno lavorato molto bene insieme per risolvere alcuni problemi iniziali dovuti agli arricciamenti, alcune settaggi specifici per stampare il film termoretraibile … ora meglio, più nitido, più pulito. Siamo contenti di dove siamo oggi rispetto a un anno e mezzo fa, ma ci aspettano anni luce. Quindi siamo molto soddisfatti della soluzione e nessun rimpianto. ”

In quali circostanze hai scoperto che la produzione ibrida offre vantaggi in termini di costi ed efficienza?

“Alcuni lavori che prima si producevano in flexo, ora li eseguiamo in digitale. Ma se nasce l’esigenza di un cliente dove è richiesto uno specifico colore del logo, potremmo avere difficoltà a produrlo in digitale, in questo caso quel colore specifico Pantone lo produciamo in flexo. Tutto è fatto in linea, in perfetto registro con il digitale. Quindi, possiamo eseguire tirature più brevi in modo più conveniente e sfruttare le unità di stampa flessografica e i colori flexo … un oro metallico o argento metallico. Inoltre, il nostro digitale ha ampliato la gamma con CMYK + OV e bianco, quindi riusciamo ad abbinare anche i colori Pantone. ”

Come hai risolto il problema della ripetibilità del colore tra le due piattaforme e le ristampe?

“La calibrazione e gestione del colore sono coerenti. Siamo consapevoli di questa problematica. Abbiamo la capacità di riprodurre un colore Pantone specifico nell’unità flexo, quando necessario. Ma quello che facciamo anche, è prendere un colore Pantone da una unità flexo precedentemente stampata e trasferirla sulla piattaforma digitale, e se scopriamo che la versione digitale non corrisponde perfettamente, produciamo una serie di campionature a scala colore diversi in quel particolare spettro e tutte le diverse varianti da scegliere dove c’è la migliore corrispondenza. Se c’è un colore particolare che cerchiamo di abbinare, utilizzando lo spettrofotometro ottenendo le percentuali dei vari colori e il più delle volte è perfetto. ”

Sulla tua piattaforma digitale, riesci a mantenere la uniformità colore per tutta la tiratura?

“Domino fa un ottimo lavoro. Non abbiamo avuto assolutamente alcun problema con le variazioni di colore durante la tiratura. E poi i lavori che eseguiamo un mese dopo, sei mesi dopo, vengono eseguiti perfettamente come le stampe precedenti. Quindi, nessun problema sulla uniformità di stampa.”

La tua azienda è già entrata o ha esplorato nuovi segmenti di mercato?

“Ora stiamo stampando più sleeve termoretraibili. La stampa digitale ci ha offerto ottime opportunità di penetrazione altri mercati. Ad esempio … uso domestico, industriale, automobilistico. Ma è più facile a dirsi che a farsi. Il nostro team di vendita è fortemente concentrato nel mercato dell’alimentare, bevande e birra, quindi farli uscire dalla loro zona di comfort, è una sfida, ma è una sfida a cui stiamo lavorando.

Hai sfruttato le capacità della tecnologia digitale per fornire il settore della confezione che utilizza versioni e dati variabili personalizzati?

“Abbiamo diversi clienti che ci hanno permesso di sfruttare le capacità della tecnologia digitale. In particolare la stampa di versioni è uno di questi. Uno dei nostri clienti di birre artigianali, voleva un’immagine diversa di un cane … Non so quanti cani diversi, ma molti. Quindi, ogni etichetta con un cane diverso. Ovviamente ciò non avrebbe potuto essere stampato in flexo, questa è stata un’opportunità per il cliente di ottenere a costi contenuti qualcosa che non era possibile. Abbiamo un altro cliente di bevande che ha cinque o sei gusti diversi. Ogni sapore ha circa nove diverse versioni con diversi testi e slogan. Con la flexo certamente non avremmo potuto farlo.

I tuoi clienti con marchi proprietari sono informati di ciò che possono fare con la stampa digitale?

“Penso che più grande è il marchio, più il team di marketing è consapevole della tecnologia e delle capacità della tecnologia digitale. Ci viene chiesto abbastanza spesso “possiamo fare questo? possiamo fare quest’altro?” Ora abbiamo la tecnologia che ci permette di soddisfare maggiori richieste, dove prima non potevamo. Altre aziende di minori dimensioni o con marchi meno importanti non sono a conoscenza di ciò che sta accadendo nel settore, non sono così ben informati sulla tecnologia attuale, ma il nostro team di vendita li sta tenendo aggiornati su ciò che possiamo fare e allo stesso tempo contribuiscono ad educare i nostri clienti.”